A far da scenario all'VIII^ edizione della Magnalonga dorgalese sono quest'anno gli antichi sentieri che, partendo dalle terre GUTUROS, RIOS E MONTES coltivate del fondovalle, si inoltrano fra boschi e radure fino alle creste intatte del Supramonte. I “guturos”, i percorsi della fatica e del lavoro di caprari e carbonai, ci accompagnano alla scoperta di realtà ambientali di grande suggestione, attraverso profondi canyon scavati da fiumi e torrenti, “sos rios” che portano le loro limpide acque a confluire nel lago del Cedrino. Quegli storici sentieri sono stati nei secoli il naturale collegamento fra le terre coltivate della vallata di Oddoene con la realtà aspra e solitaria “de sos montes”.
La Magnalonga 2020 è un invito a scoprire insieme le delizie di una gastronomia profondamente legata alla tradizione e la magia dell'incontro quasi improvviso fra due mondi diversi: quello dolce e riposante delle vigne, degli oliveti e dei frutteti e l'affascinante mondo dei boschi, paradiso di biodiversità, regno incontrastato di cinghiali, volpi e mufloni, sorvegliato dall'alto dal maestoso volo dell'aquila reale.
Dal Galoppatoio comunale di Toloi, punto di ritrovo e partenza di questa VIII^ edizione della Magnalonga, percorso un breve tratto della strada vicinale che conduce verso il fondovalle, ci si trova a contatto con lo spettacolare mondo dei canyon, il punto di incontro fra imponenti colonnati di basalto e le aspre e boscose creste di calcare che chiudono la valle. E’ il punto di confluenza del Rio Caddaris con altri piccoli “rios” , corsi d’acqua che insieme si riversano nel più grande Rio Frumeneddu.
Immersi in questo spettacolare luogo di scontro e incontro fra ere geologiche, seguendo le antiche vie dei caprari e le “piazze” che accoglievano il frutto del duro lavoro dei carbonai, si procede lungo le sponde di Frumeneddu verso le prime terre coltivate della vallata di Oddoene. Guadato il fiume, si va a scoprire, dopo una breve ascesa, un pianoro toccato dalla storia. Tracce antichissime di insediamenti umani che risalgono al tardo Neolitico, al tempo epico dei nuraghi e a quello della dominazione romana si svelano, non lontane l’una dall’altra, in una fascia di territorio che si ritiene fosse luogo di vita, di incontri, di traffici commerciali, di scontri , e di sanguinose battaglie. Una domus de jana, tracce di un villaggio nuragico, resti di una tomba dei giganti e di una imponente fortificazione, insieme a significativi segmenti di selciato di una via romana che percorreva la valle sono testimonianze di una antica e importante presenza umana anche in quest’angolo nascosto del territorio di Dorgali. Il percorso ad anello della Magnalonga 2020 - nove tappe con sosta per gustare la varietà di piatti della cucina tradizionale dorgalese- in questo piacevole viaggio tra natura, gastronomia e enologia, riconduce verso il maestoso e profondo canyon di Caddaris e verso coltivazioni e pascoli armoniosamente distribuiti sulle distese basaltiche ai piedi dell’abitato di Dorgali.
Fra le 50 domus de janas ancora visibili, disseminate in tutta l’estensione dell’agro di Dorgali , la domus di Ala Turpa, angolo nascosto in fondo alla vallata di Oddoene, mostra aspetti architettonici in apparenza comuni alle tante tombe ipogeiche del territorio. Rappresenta invece uno dei rari casi in cui si ha la presenza di un architrave scavato a rilievo in leggera sporgenza che poggia su stipiti ben lavorati, ed è una delle poche tombe a pianta bicellulare. Sulle pareti di basalto si notano evidenti i colpi di piccone con cui fu scavata, segni lasciati dai classici picconi di pietra a forma di mandorla allungata dotati di punta conica modellata, capaci di far saltare anche le schegge della pietra più dura. Il monumento funerario è preceduto da due ortostati che componevano un corridoio dolmenico, davanti a un ingresso a luce rettangolare orientato a Nord Ovest. La domus è composta da due ambienti, una prima cella a pianta semicircolare di ridotte dimensioni con pavimento piano e soffitto inclinato; la seconda è molto più ampia, a pianta semicircolare irregolare, pavimento in pendenza e soffitto inclinato verso il fondo. Come le altre domus presenti nel territorio, anche quella di Ala Turpa è giunta a noi vuota, violata, e non è facile quindi trovarne un chiaro inquadramento cronologico . Solo un attento confronto con domus di territori vicini che hanno restituito corredi ceramici e litici ha consentito agli archeologi di inquadrare anche questo monumento nella cultura neolitica di San Michele e di ipotizzarne un utilizzo ininterrotto fino all’età romana.
Lungo il percorso, in prossimità della vallata di Oddoene, emergono significative tracce di selciato composto da lastre di basalto ben allineate, la tecnica di pavimentazione tipica delle strade romane. E’ l’Itinerario Antoniniano dell’età di Caracalla ( 211 – 217 d.C. ) a ricordarci che proprio questi luoghi furono percorsi dalla via romana Caralis – Olbiam per ora, la litoranea tirrenica che, in presenza di tratti costieri particolarmente aspri e rocciosi, doveva inoltrarsi nelle vallate parallele alla costa. L’Itinerario, fra le varie tappe delle quali indica anche la distanza in miglia, colloca in questo territorio - dopo la stazione di Sulcis, riferibile a Tortoli e prima di quella denominata Fanum Carisi nella piana del Cedrino - l’importante vicus romano di Viniolae, in un’area intorno all’attuale abitato di Dorgali. La Caralis - Olbiam, importante collegamento commerciale fra due porti, fu anche via militare destinata a portare i legionari in una regione fieramente ostile a Roma. Superato il valico di Genna Silana, la strada si addentrava nella profonda valle di Oddoene lungo il corso del Rio Frumeneddu e attraversava, prima di ricollegarsi al litorale della Baronia, vasti tratti del territorio dorgalese. Una “ iscala”, un breve valico, e un agevole sentiero collegavano la vallata al monte Tiscali e alla mitica dolina, considerata da autorevoli storici il luogo simbolo della resistenza dei sardi all’invasore romano. Oltre ai brevi tratti di lastricato individuabili in prossimità della valle, non sono visibili altre tracce di romanità, probabilmente cancellate in tempi relativamente recenti da vasti inteventi di bonifica.
Percorrere i sentieri che si snodano lungo il corso di Frumeneddu sarà una delle esperienze più affascinanti della Magnalonga 2020. Originato da una corona di sorgenti che sgorgano dalle pareti del Supramonte, il Rio Frumeneddu, il “piccolo fiume”, attraversa l’orrida fenditura di Gorropu prima di gettare le sue limpide acque nella valle di Oddoene. Protetto da barriere di ontani e oleandri, lambisce sulla sponda destra vaste terre coltivate a vite e olivo, e sul lato sinistro accarezza il misterioso e affascinante mondo dei boschi sovrastato da ripide falesie di calcare, una realtà ambientale che l’intervento umano non è riuscito a trasformare. Luogo ameno, ricco di spazi ombrosi, di cascatelle, anse e pozze cristalline, ha per secoli placato la sete delle greggi di capre che popolavano le radure del Supramonte. Acque limpide da attingere e portare negli ovili, pozze nelle quali lavare i panni, luogo di pesca di trotelle venate di rosa e anguille, pietanze non usuali per contadini e caprari.
Oggi queste rive sono diventate luogo di svago, di escursione, meta turistica per chi cerca natura incontaminata e scenari di grande suggestione. Oggi c’è anche chi definisce Frumeneddu “ l’ultimo fiume” riferendosi alla limpidezza e alla purezza delle sue acque, e c’è chi teme che una eccessiva pressione umana possa contaminarlo, trasformarlo in un corso d’acqua torbida e sporca. Come tanti altri.
Dalla S.S. 131 ABBASANTA - OLBIA: Uscire allo svincolo LULA – DORGALI e percorrere la S. P. 38 in direzione DORGALI per circa 19 chilometri. All'incrocio all'ingresso del paese svoltare a DESTRA e percorrere Via Kennedy per circa 500 metri fino al MARKET “CRAI BERRITTA” e alla rotonda svoltare a destra. Seguire i segnali indicatori della MAGNALONGA per 1800 Mt., lungo la strada per il Centro Ippico.
Chi arriva per la S.S.125 dall'OGLIASTRA:All'ingresso di DORGALI, dovrà immettersi sulla CIRCUNVALLAZIONE sud a SINISTRA e percorrerla per circa un chilometro fino alla deviazione per il MARKET CRAI BERRITTA proseguire sul percorso con le sengnalazioni per la Magnalonga
"Chi ben comincia si è tenuto a digiuno"
LOCATIONAzienda agricola BACCHITTA
LOCATIONCuile Lopez
LOCATIONSos Cadalanos
LOCATIONIn Pes de sa Predarva
LOCATIONCucutu in erva
LOCATIONAlaturpa sa Conchedda' e Jana
LOCATIONCuile Lai
LOCATIONBelvedere sul Canyon Caddaris
LOCATIONS'arzola de Istipporo
LOCATION"Arrivedolci"
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LOCATIONLa Magnalonga 2020 segue quest’anno un percorso ad anello, ci sarà quindi il rientro al punto di partenza adiacente ai parcheggi delle auto.
Al punto di partenza (info point) si consegna la ricevuta del pagamento effettuato. (si puo' mostrare anche tramite smartphone)
Viene poi consegnato ad ognuno dei partecipanti il bicchiere della Magnalonga, il saccottino ed il pass per la degustazione dei piatti e dei vini in ogni tappa. All’arrivo, oltre al caffè e al digestivo ci sono intrattenimenti musicali, balli tradizionali ed esposizioni di prodotti di artigianato e del comparto agroalimentare.
- La manifestazione si tiene con qualsiasi condizione metereologica ; il percorso di 9000 mt. circa, interamente in campagna, si percorre soltanto a piedi e si consiglia un’adeguata attrezzatura sia per il sole che per la pioggia, l'uso di scarpe comode o scarponcini da trekking.
- Il 1° gruppo parte alle ore 08,00 e a distanza di 30 minuti partono i gruppi successivi. L'arrivo dei partecipanti di un gruppo deve avvenire almeno mezz'ora in anticipo rispetto l'orario di partenza in modo da dare modo agli organizzatori di consegnare i calici e vidimare i biglietti.
- Il comitato organizzativo della Magnalonga declina ogni responsabilità civile e penale per danni a persone e cose prima, durante e dopo la manifestazione ; con l’iscrizione ogni partecipante si assume la propria responsabilità sulla propria idoneità fisica, materiale e dei minori accompagnati.
- In più punti del percorso è presente personale sanitario specializzato per le emergenze.
- La cancellazione della prenotazione ed il rimborso totale sono consentiti se effettuati entro il 30 aprile
- Ogni partecipante è tenuto al più assoluto rispetto dell’ambiente e sul percorso si trovano indicazioni per la raccolta differenziata.
© Magnalonga Dorgalese
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photos by Alessandro Spanu
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